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Ci vuole gusto

«Mi scriverai?». «Ti scriverò», promise Stella. Fu di parola. La prima lettera sapeva di terra. Veniva dal giardino in cui piantava le patate dolci. La seconda sapeva di mare: l’Egeo in cui si tuffa tra una frase e l’altra. La terza sapeva di pioggia (l’avrà presa sulla strada per l’ufficio postale). La quarta sapeva di fumo. Veniva dalle notti in cui covava il fuoco delle sue eterne Camel senza filtro. La quinta sapeva di sangue: l’ultimo sangue che esce da una ferita mortale. La sesta sapeva di tenebre, come una bottega chiusa. La settima profumava di lavanda, come i morti.

tratto da: Eugenio Baroncelli – Gli incantevoli scarti
Sellerio, 2014
illustrazione: Midjourney

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