Vai al contenuto
Home » Un elefante nella stanza (2019)

Un elefante nella stanza (2019)

    “Canzoni leggere come nuvole in un giorno di pioggia”, che affrontano con determinazione, poesia e ironia la realtà che ci circonda e ci invade, passando dall’incomprensione (di coppia, ma anche con gli altri e soprattutto con se stessi) all’impossibilità di vivere senza paure, dalla natura effimera e volubile dell’amore al fallimento degli ideali, alla consolazione delle piccole cose.

    Ascolta

    Elenco brani

    1. Ho molte cose da dire, ma non mi so spiegare (0:41)
    2. Eppure noi viviamo ancora (3:26)
    3. Andirivieni blu (2:58)
    4. L’elefante (3:04)
    5. Carote d’amore (1:59)
    6. Battito d’ali (3:13)
    7. Il mio occhio destro ha un aspetto sinistro (1:35)
    8. Sgombro (3:00)
    9. Torta di male (3:27)
    10. Senza assenso (3:01)
    11. Ho saputo che stavi per morire (3:15)
    12. Ho superato me stesso, mi aspetto al bar per bere una cosa insieme (0:41)

    Crediti

    Tutti i testi e le musiche sono di Ivan Talarico eccetto “Battito d’ali”, musica di Ivan Talarico/Filippo Gatti
    Produzione artistica Filippo Gatti
    Produzione esecutiva Gian Luca Figus per l’etichetta Folkificio

    Voce, pianoforte e chitarre acustiche Ivan Talarico
    Basso Paolo Mazziotti
    Chitarre acustiche, programmazioni e synth Filippo Gatti
    Chitarre acustiche ed elettriche Gian Luca Figus
    Programmazioni, synth e sound design Francesco Gatti

    Registrato all’Ortostudio di Montorgiali da Francesco Gatti alla presenza di pioggia, fango e squarci di sole improvvisi e oscuri.
    Missato negli stessi luoghi con la clemenza di belle giornate.
    Masterizzato da Massimiliano Nevi allo studio BitBazar.
    Copertina Maurizio Ceccato – Ifix
    Foto Lucrezia Testa Iannilli
    Ufficio stampa Chiara Giorgi
    Ufficio stampa Folkificio Claudia Scognamiglio

    Dedicato a mio zio, Silvano Talarico.


    Grazie a:
    Mia moglie Noemi, che mi accompagna, mi sorprende e mi ispira.
    Mio padre, mia madre e mia sorella, che ci sono sempre anche quando non ci sono io.
    Filippo, per la sua incredibile forza e visione musicale.
    Gian Luca, per la grande passione e la fiducia.
    Luca Ruocco e Claudio Morici, compagni di scena e di idee.
    Il collettivo Sgombro (Daniele Parisi, Gioia Salvatori, Marco Ceccotti, Davide Grillo e tutti gli altri), per la sinergia artistica e l’omonima canzone, sigla del varietà.
    Mio zio Gianpiero Bottà, che in tempi non sospetti ci ha creduto.
    Francesco, Simona e Greta, per averci ospitato al Glamping Olivastra con grazia e cura.
    Antonio Maresca, per tutte le chiacchierate e i provini, prima che questo fosse un disco.
    Arianna Gaudio, la prima a immaginare che questa cosa potesse succedere così.
    Marco Andreoli, che mi ha rivelato il titolo anzitempo e senza intenzione.
    Tutti quelli che hanno lavorato a questo disco, anche per sentito dire.
    Tutti quelli che non hanno sentito dire nulla, per la spensieratezza in cui vivono.


    ℗ 2019 Folkificio

    Condividi
    Tag: